Archivio Glottologico Italiano, vol. II, 1876/Lagomaggiore, Rime genovesi della fine del secolo XIII e del principio del XIV/CIX. De quodam qui paciebatur in oculo
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CIX.
De quodam qui paciebatur in oculo (ivi).
Em per zo che peccar soio
contra De per me orgoio,
se o penna nenoio[1]
4zo che o firao desvoio.
ma de tuto zo me doio,
pentio son, e preigar[2] voio
De chi me sanne d esto oio,
8e san Columbam da Bobio.
- ↑ CIX, 3. ms.: nēoio. Forse: s eo penna ne recoio (raccolgo), potendo quella cifra, che propriamente vale n, essere scritta per isbaglio in cambio dell’altra che rappresenta r o la sillaba re. Ma ancora mancherebbe il c. Meglio: se o penna ni enoio (cfr. inoio lxxv, 58).
- ↑ 6. corr.: pregar. Il g mal fatto, e si scorge che prima era scritto preicar (predicare).