Scena decima.

GIACINTA, BEPPINNA e detti.


TOM. andando a prendere Giacinta e portandola in
mezzo ove Beppinna mette una polrona)
Ecco a marotta .... (a Giacinta) Assettite
E no te stâ a sciatâ.
CORO (osservando Giacinta e circondandola)
Heu! qualis pulcra virgine?
BEP. (piano a Giacinta) Sciä mïe de no parlâ.
(tutti siedono in circolo intorno alla malata -
Da un lato Tomnaso, dall'altra Tiritofolo
- Beppinna sta dietro la poltrona di Giacinta)

1o CORO Dunque del mal l'origine
Sentiamo e la natura
2o CORO Ma parli prima il medico
Che cominciò la cura.
TOM. (a Tirit.) Sciä digghe sciù ....
TIRIT. (alzandosi con prosopopea) Benissimo,
Dirò, ma brevemente,
Il male ebbe principio,
TOM. (interrompendolo) Da come fosse niente.
TIRIT. (a Tomaso) Non m'interrompa, pregola.
(continuando) Dunque i malanni sui....
TOM. (c. s.) L'é che a no parla .....
TIRIT. (adirato) Caspita !
CORO (a Tom.) Lasci parlar a lui.
TIRIT. Dunque del mal l'origine
Fo senza esitazione,
Risieder della giovine
Nella costituzione,
Per cui gli umor linfatici