Dedico questo piccolo lavoro a quei cari fanciulli, i quali godono rappresentare qualche recitina innanzi, al S. Presepio, perchè per essi l’ho scritto, e in parte dietro istanza di alcuni di loro.
È un semplice Dramma pastorale. L’idea è desunta da un antico e noto libretto, scritto in dialetto piemontese, ma l’ho raffazzonata alla genovese.
Stetti incerto per qualche giorno circa l’ortografia che mi convenisse tenere; giacchè i dialetti non hanno regole così fisse da togliere libertà ai diversi scrittori di tenere diversi sistemi. Io stesso in qualche altro lavoretto pubblicato per l’addietro, per esempio nel Dramma intitolato: O mainâ zeneize in Chinn-a, ho tenuto un’ortografia diversa da quella che uso nel presente libretto. Ma per questo mi decisi di adottare la usata per tanti anni dal compianto sig. Martino Piaggio, morto il 22 aprile 1843, nel suo grazioso almanacco O sciô Reginn-a, come la più conosciuta dal volgo, e come quella, che in grazia del ch. sig. Giovanni Casaccia, ha un trattatello e un ampio Dizionario stampati, e che perciò ha maggiore probabilità di restare durevole in mezzo a noi.