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Ecco in luce l’orrore cambiato,
Ecco l’alba del giorno bramato,
Ecco aperto degli astri il sentier.
G. Davanti a questo re de tûtto o mondo
Misero comme son, mi me confondo.
Dïmelo voî, gran moæ do gran Bambin,
Cöse ha da dî e da fâ questo meschin?
M. SS. Non gemme ed or vi chiede
Chi terra e ciel possiede;
Ma vi domanda il cuore
Ch’egli creò per sè;
Datelo al Dio d’amore
Che vostro più non è.
B. O Maria, mi vorriæ baxâ un pittin,
Se seì contenta, i pê d’esto fuentin.
M. SS. (Porgendo il S. Bambino).
Baciate pur.
B.                            Comme o ve s’assomeggia!
M. SS. Mirate: una spelonca è la sua reggia,
Duri macigni il trono,
E poche paglie le delizie sono!
Per voi l’Eterno nasce,
Prigioniero d’amor si chiude in fasce.
Per voi vagisce — Piange per voi,
E coi vagiti — Coi pianti suoi,
Par che vi dica: — Tutti di cuor
Datemi amor.
B. (Baciando il S. Bambino). Che fortunn-a stamattin
De baxâ questi pessin!
Gil. Mi baxe, moæ?
B.                            Nettezza ben a bocca.
Ma zà senza licenza o no se tocca.
Domandalo a so moæ.
Gil.                                        Me permetteì?