in te lo sacco. E mi folere vedere mi. Ussignoria non vederà niente. Ah, ah, voi burlare mi. Io non burlo niente, queste sono robbe di dosso. Mi torne a dire, che mi folere vedere. E mi ghe torno a dire che non ghe voggio mostrare niente. Ah ah mi antandere, ti non folere mostrare. Nò signore. E mi te volere donare due donzane de pastonate su l'osse de collo. Ah, ah signore, io me ne rido. Ti volere fare buffone, piliare, piliare (dà delle bastonate sopra del sacco, e Monodda grida come se le ricevesse lui). Ahi, ahi, ahi. Signore no ciù ahi ahi ahi. Queste stare une piccole lezione, perchè voi imparare a parlare bene. Bon giorne (via). Marviaggio o Todesco,
e chi ghe l'ha strascinao! Ahime
mi.
Ger. (esce dal sacco). Monodda son desozzao, son
desfæto.
Mon. Ahimè! e mi son morto.
Ger. E comme diao vâla: parlan con tì, e me dan e bastonæ
a mì?
Mon. (le rimette la testa nel sacco). Ascondeive l'è
chi un-na meza dozen-na de soldatti tutti assemme (contrafacendo la voce di più persone) (Napolitano). Anammo
anammo a cercare chisso Gestronio maledetto (Veneziano).
Çerchemolo questo cagadonao, amazao, che
ghe voggio mangiar