ciò, si presenta pure in varj dialetti sotto forma non derivata, come p. e. nel lucch. ombaco, piem. ubac (sai. cun.), itvai (Acqui), vai, nel lomb. ovac, ova-j, evie, ovig, vac, vag, romagn. heg, gen. lùvegu, e anche in dial. transalpini, come per.es. nel cat. obaga, tvoy. ubac, delf. hibao [dv.BiEz, ELio.lV,!). L’antico volgarizzatore di Palladio (p. 16) rende opacis locis con a bacio. Il lat, opacus sonava propriamente ombroso ed era il contrario di apricus; ma avea già per avventura anche il significato di posto a bacio, volto a tramontana; e tale potrebb’essere il senso del virgiliano: sol ruit interea, et onontes umbrantur opaci; che altrimenti parrebbe tautologia. Notisi ancora, a proposito di bacio, come male si potrebbe ripetere questa forma toscana da un ipotetico opacicus, secondo che a pag. 134 mostra credere il G., rinunziando all’origine teutonica toccata di sopra. Bacio viene da *opacivus, derivazione verisimilmente determinata da solatio {solativo da solata) per quella correlatività formale che l’istinto linguistico ama di porre nell’espressione di due nozioni antitetiche, quale notasi per esempio tra septemirionalis (da septemtrion-) e meridionalis per mericlialis (da meridies), tra lieve e greve per grave. Inammissibile eziandio è la connessione formale che ivi pure il G. vorrebbe stabilire tra il toscano ratio, e il lat. erraticus, donde il modenese aràdeg. Ratio, quando si connetta etimologicamente, come par verisimile, con errare, non può essere se non il risultato di *errativus, che starebbe al suo verbo come per es. pi(nsativo a j;(?nsa?’5, contemplativo a contemplare, fuggitivo a fuggire. Il Galvani avverte ancora come l’illustre Cavedoni gli dicesse essere nel Livizzanese una località detta Bazinell, perchè posta a bacio di colli più alti. Una siffi.itta denominazione è assai ovvia, perocché i terrazzani chiamano talvolta i luoghi dalla loro positura rimpetto ai punti cardinali dell’orizzonte. Quindi è che nell’onomastica topografica d’Italia abbiamo varie località che hanno un nome analogo, come p. e. nei parecchi Inversori) del Piemonte, dove invers significa appunto bacio, tramontana, e in altri nomi locali, dove la stessa parola opacus ci si presenta sotto varie forme, come verbigrazia nel tose. Lobaco (= l’opaco), neWUbaga della Liguria e verisimilmente negli afereHci Baco